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Qualcuno di aiuti

Un interessantissimo articolo di "il Venerdì di Repubblica" che analizza il crescente fenomeno dei "psicologi" sui social, in particolare su piattaforme come TikTok e Instagram, dove molti professionisti e pseudo-professionisti offrono consigli psicologici rapidi, spesso in formato video di pochi secondi. Alcuni di questi esperti, come agnesescappinipsicologa, Gabriella Tupini e Olga Armento, condividono brevi "pillole" psicologiche che ottengono milioni di visualizzazioni. 👀 📚 



📽️ Questi video trattano temi come la felicità, la gestione delle emozioni e le dinamiche familiari, con lo scopo di rispondere a un crescente bisogno di supporto psicologico da parte di un pubblico sempre più vasto e, spesso, in difficoltà.



Il fenomeno è interpretato come un riflesso di un malessere sociale profondo: l’ansia in Italia è aumentata dal 7% nel 2004 al 28% nel 2023, con un numero crescente di persone che si rivolgono ai social per cercare aiuto psicologico. Nonostante la diffusione di questi contenuti, emergono dubbi sulla loro validità e sull'efficacia terapeutica. Mentre alcuni professionisti dei social, come Stefano Rossi e Antonino Tamburello, cercano di mantenere una certa serietà e fondamento scientifico nel loro approccio, molti altri offrono soluzioni superficiali che rischiano di essere controproducenti, creando l'illusione di un'autoterapia facile e veloce.



🧑‍⚖️ Il presidente dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari, esprime preoccupazione per l'affidarsi a "psicologi da social" privi di una formazione adeguata. Sottolinea che, nonostante la crescente domanda di supporto psicologico, le risorse pubbliche per affrontare questo malessere sono scarse. La proposta di istituire la figura dello "psicologo di base", che dovrebbe essere un professionista accessibile in ambito sanitario, è stata approvata in molte Regioni italiane, ma non ancora in ambito nazionale, a causa della mancanza di finanziamenti.



💬 Il dibattito solleva la questione se la terapia psicologica possa essere davvero efficace attraverso video brevi e impersonali, come quelli visti sui social. Molti esperti sottolineano che la psicoterapia vera e propria richiede un rapporto interpersonale di qualità, che non può essere sostituito da contenuti virtuali. La critica riguarda anche il "mercato della psicologia" sui social, che a volte alimenta aspettative irrealistiche o promuove soluzioni semplicistiche, senza tener conto della complessità delle problematiche psicologiche.


Il fenomeno dei "guru" della psicologia online è quindi visto con preoccupazione: pur rispondendo a un bisogno diffuso, potrebbe portare a un ulteriore sfruttamento della fragilità psicologica delle persone, senza offrire soluzioni concrete o durature. In un contesto di crescente ansia e stress sociale, la vera sfida è trovare soluzioni strutturate e accessibili, come la creazione di figure professionali di supporto psicologico a livello di base, che possano davvero fare la differenza nella vita delle persone.









 
 
 

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Silvia De Roni iscrizione all'albo degli psicologi del Veneto n.12874

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